Sparse carte

“Sparse carte” visto da Carlo Di Legge

Ma è anche, il tuo, realismo magico (molto diverso da quello della nostra scrittrice, a suo tempo celebre, premio Nobel per la letteratura, Grazia Deledda): perché s’interessa della dimensione del magico, nell’evocazione della strega (janara?) seduta sull’uomo, e non solo; perché si riferisce a poteri o fatti soprannaturali, come nel bel racconto di apertura dove il ragazzo, non potendo realizzare come uomo il proprio amore, si trasforma e agirà in vento …

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Sparse carte

Il ciclo di scrittura si “Sparse carte” è durato qualche anno, durante il quale ho definito un personale approccio alla narrazione, che nel mio caso non prevede l’uso di nomi né ai luoghi né ai personaggi. Anche il Tempo è un elemento spesso poco definibile, anche se in un paio di racconti, alcune vicende storiche lo rendono facilmente identificabile. Un altro grande assente è il temine “amore”: non lo uso, pur se la sua essenza permea ogni singola riga di testo da me scritta.

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