Sparse carte

“Sparse carte” visto da Carlo Di Legge

Ma è anche, il tuo, realismo magico (molto diverso da quello della nostra scrittrice, a suo tempo celebre, premio Nobel per la letteratura, Grazia Deledda): perché s’interessa della dimensione del magico, nell’evocazione della strega (janara?) seduta sull’uomo, e non solo; perché si riferisce a poteri o fatti soprannaturali, come nel bel racconto di apertura dove il ragazzo, non potendo realizzare come uomo il proprio amore, si trasforma e agirà in vento …

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intervista a Otto Mattina di Ottochannel

il garbo e la professionalità di Imma han fatto sì che parlassi non solo del libro e del mio approccio alla scrittura, ma molto anche di coloro che mi hanno aiutato durante la sua gestazione, come Adele e Cosimo e di voi che mi seguite, leggete e rispondete alle “DOMANDE SERIE” che propongo sul mio profilo Facebook, dandomi l’opportunità di esercitarmi e coinvolgervi. Ci sono Giordano patron di Eretica Edizioni, la mia casa editrice e Antonio il prefatore di “Sparse carte”. Ci siamo un po’ tutti, manca solo Mariateresa, che mi segue e aiuta da dietro le quinte e ha promesso di farmi compagnia in video in una prossima occasione.

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Il ciclo di scrittura si “Sparse carte” è durato qualche anno, durante il quale ho definito un personale approccio alla narrazione, che nel mio caso non prevede l’uso di nomi né ai luoghi né ai personaggi. Anche il Tempo è un elemento spesso poco definibile, anche se in un paio di racconti, alcune vicende storiche lo rendono facilmente identificabile. Un altro grande assente è il temine “amore”: non lo uso, pur se la sua essenza permea ogni singola riga di testo da me scritta.

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