Mi ha sempre affascinato l’idea che prima o poi lo sviluppo tecnologico legato al concetto di proximity marketing riuscisse a trovare il sistema per comunicare in modalità one-to-one e consentire un filo diretto fra chi offre e chi realmente può essere interessato

Nell’oramai lontano luglio del 2010 scrissi un articolo inerente “Pannelli pubblicitari con riconoscimento facciale“.

Come ben sappiamo quattro anni nel mondo della tecnologia sono un periodo di tempo molto lungo, così ho pensato che fosse giunto il momento di aggiornare il blog su tale argomento. Chiaramente la ricerca e lo sviluppo hanno fatto passi da gigante e ora sul mercato sono presenti schermi in grado di proporre prodotti e servizi a chi passa nelle loro vicinanze con un buon grado di approssimazione nell’attinenza fra individuo e necessità.

Il sistema si basa su un potente software che in tempi molto rapidi è in grado di acquisire la fisionomia, l’abbigliamento e il modo di procedere del passante, elaborarne il profilo in base a parametri precedentemente inseriti e in continua evoluzione quindi mostrare a video informazioni potenzialmente interessanti o utili alla persona che transita nelle immediate vicinanze.

A quel punto la percentuale di successo nell’incontro fra offerta e necessità è molto più alta di una qualsiasi altra forma di promozione.

A tutto ciò si aggiunge la possibilità di gestire in “cloud” le informazioni e le elaborazioni. Vale a dire che i punti di contatto con l’utenza sono collegati fra loro tramite internet e possono scambiarsi e aggiornare le informazioni in modo scambievole per aumentare la mole di dati da elaborare e affinare il sistema di promozione.

Probabilmente nei prossimi anni non dovremo porgere un cortese diniego alla signorina che con mota gentilezza ci propone la prova di un materasso in lattice, ma accetteremo l’offerta di un paio di scarpe nuove, da sostituire a quelle oramai consunte che abbiamo al piede in quel momento.

AM
Benevento, 26 febbraio 2014