Il FUTURO è già qui, è solo mal distribuito

Con questa citazione di William Gibson voglio introdurre uno degli strumenti di proximity marketing che, a mio giudizio, nei prossimi anni avrà le migliori performance in termini di resa ed uso.

Parlo dei pannelli pubblicitari a riconoscimento facciale.

In molti li abbiamo visti all’opera in film futuristici. Oggi sono una realtà. Il loro ingresso a pieno titoli fra gli strumenti di marketing di prossimità più importanti ed innovativi è intuitivo.

Immaginiamo di passeggiare in un luogo pubblico di quelli che ti portano a stare a stretto contatto con negozi o locali di ristorazione

Una videocamera ad alta risoluzione ci individua e scansiona non solo il nostro viso per capire il sesso e l’età, ma anche il nostro corpo per vedere come siamo vestiti e da lì dedurre il nostro status sociale. Ci segue senza far nulla di particolare fin quando ritiene che siamo entrati nella zona adatta a recepire il suo messaggio audio/video. Siamo quindi in sua prossimità.

A questo punto ricercherà nel suo archivio un contenuto che sia adatto al nostro profilo. Casomai fra i parametri di scelta ci saranno anche l’ora, il giorno ed il luogo.

E quindi ecco passare davanti i nostri occhi e giungere fino alle nostre orecchie un messaggio “cucito” su misura per noi, anzi per ME che in quel momento passo di lì quasi per caso, ma sono attratto da quel bellissimo orologio dalla linea retrò ma dalla tecnologia moderna. Probabilmente non lo acquisterò, ma di sicuro il mio interesse è stato destato.

Se al posto di quell’orologio, sullo stesso schermo, fosse passata la pubblicità di un bel paio di scarpe da ginnastica, indossate casomai da un testimonial strapagato, forse non me ne sarei neanche accorto.

Come ho scritto all’inizio dell’articolo non è fantascienza ed il video che segue ne è una prova:

Immaginate poi che in qualche modo si riesca a creare anche un enorme archivio in cui si associa il volto ad un nome. Lo so a questo punto il risultato potrebbe anche essere “claustrofobico”, come vivere sempre in una sorta di casa di “Grande Fratello” globale, ma se ci pensiamo potrebbe tranquillamente avvenire.

AM

Benevento, 26 luglio 2010

8 thoughts on “Pannelli pubblicitari con riconoscimento facciale

  1. Pingback: diggita.it
  2. è vero quanto dici, il futuro potrebbe essere veramente claustrofobico 🙁

  3. Sicuramente questo strumento avrà delle ottime performance, ma di sicuro non a Benevento in particolare e più in generale in Campania.
    Purtroppo gli esercenti delle nostre zone sono molto impreparati per non dire improvvisati e questo li rende distanti sia da questo strumento che da altri già disponibili sul mercato.
    Basta semplicemente osservare i lay-out ed i display (fatto salvo quelli della Grande Distribuzione) per capire quanto sia valida questa affermazione.
    Al solito siamo distanti anni luce dal resto del mondo, speriamo in un inversione di tendenza.

  4. Guardando il video.. sembra che oltre a riconoscere “la faccia”, sia in grado di capire la direzione in cui guarda il “consumatore” e di conseguenza proporre dei “prodotti mirati”.

    Il futuro prossimo, è questo, senza nessun “tag” esterno di riconoscimento.

    Attualmente sto studiando una “versione” meno futurista che si basa sempre su concetto di recognition di forme, che è meno complesso: Augmented Reality

    http://it.wikipedia.org/wiki/Augmented_reality

    E’ usato principalmente per proiettare sullo schermo animazioni/video contestualizzati al tag che uno possiede in base a parametri di direzione e distanza, ma si potrebbero esterndere ad altre funzionalità facendolo diventare un proximity marketing a basso costo.

    Unico problema: ha come requisito, il dover possedere il tag per la fase di riconoscimento mentre il facial recognition ed in generale il body recognition non ha questo vincolo.

  5. @ Ubaldo: tutte le sperimentazioni di marketing “di strada” hanno luogo in contesti adatti alla loro ricezione. E tutti i centri urbani di piccole dimensioni non sono adatti a questo genere di sperimentazione al quale potranno “forse” aderire solo la sperimentazione si trasformerà in un modello standard.
    Io addirittura non trovo adatta alcuna città italiana al momento a questo genere di tecnologia 🙂

    @ Andrea: La “Realtà Aumentata” è uno dei prossimi argomenti in scaletta. Chiaramente la relazionerò ai suoi possibili usi in contesti di Proximity Marketing per capire come ed in quali circostanze può essere usata con profitto

  6. Sinceramente non volevo buttare nell’immondizia tutta l’italia Distribuzione, ma concordo pienamente (chiaramente significa che ho avuto modo di visitare in lungo e largo l’italia intesa come punti vendita).

  7. Alfredo apetto una tua analisi sulla “Realtà Aumentata” in relazione al Proximity Marketing.

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