Nell’immaginario comune la domotica è associata a immobili di lusso o comunque pensata come accessibile a chi ha possibilità di spesa superiori alla media. In realtà è così, anche se qualcosa sta già cambiando sotto i nostri occhi, non tutti se ne sono accorti e soprattutto ancor di meno ne hanno valutato le potenzialità.
È lapalissiano stabilire che quanto più un prodotto legato a una tecnologia si diffonde, tanto maggiore sono gli introiti che si generano in capo a chi produce e vende tale prodotto.
Ciò che sta sfuggendo a molti è che molti elettrodomestici con funzioni evolute e quindi pronti per essere inglobati in un sistema di domotica evoluto, sono già presenti in molte case e molti altri lo saranno da qui a breve. La si potrebbe definire domotica da supermercato, ma non deve assolutamente essere intesa con un’accezione negativa, bensì vuol significare la possibilità offerta ad un ampia fascia di consumatori, di potersi dotare di elettrodomestici e apparecchiature elettriche/elettroniche, pronte la domotica domestica.
Tolta la premessa, sembra che fin qui abbia parlato di cose troppo futuristiche, ma ribadisco il concetto che è oramai realtà.
Esistono aziende che sviluppano, progettano, producono e vendono prodotti legati alla tecnologia elettronica e informatica di consumo. Esse producono sia elettrodomestici come ad esempio lavatrici, frigoriferi, robot per le pulizie, sia strumenti di intrattenimento come televisori, impianti stereo e sia strumenti e software del settore informatico e delle telecomunicazioni come smartphone, table e personal computer.
Molti degli elettrodomestici menzionati, sono già in grado di trasmettere dati ed è in avanzata fase di sviluppo uno specifico sistema operativo in grado di farli comunicare fra loro, facendo divenire gli appartamenti dei veri e propri microcosmi. Al centro del sistema dovrebbe operare il televisore, che già da un po’ viene definito smartTV. Tramite esso sarò possibile interagire con gli elettrodomestici collegati e addirittura utilizzarlo tramite internet quando siamo fuori casa.
Sembra uno scenario interessante e soprattutto comodo e lo è sicuramente a patto di accettare la definitiva rinuncia a quel briciolo di privacy, che almeno fra le mura domestiche riusciamo ancora a difendere quando non siamo collegati a internet, non usiamo abbonamenti per pay tv e abbiamo il cellulare spento.
Fra qualche anno tramite internet viaggeranno i dati dei cibi che abbiamo nel frigorifero, il robottino che lava i pavimento potrà trasmettre la piantina della nostra abitazione comprensiva della disposizione dei mobili e temperatura dell’ambiente. Si saprà quante lavatrici facciamo a settimana, i nostri programmi tv preferiti e gli mp3 dell’impianto stereo. Se in tutto ciò avremo deciso di installare anche un sistema di video sorveglianza, probabilmente qualcuno potrà vedere su un sito per adulti le nostre performance amorose.
È stato battezzato Internet 3.o o internet delle cose. Può essere comodo, può piacere, può spaventare, è il futuro ed è già qui.
AM
Benevento, 3 gennaio 2014