È da stupidi ringhiare verso lo sviluppo e l’innovazione tecnologica, soprattutto se lo fa uno come me, che cavalca professionalmente il progresso. Ritengo invece che sia corretto, per dire non giusto, informare ampiamente i non addetti ai lavori, di ciò che i produttori e venditori evitano accuratamente di palesare.

All’inizio di questo 2014 ho scritto di come l’attuale domotica da supermercato, a breve farà sapere molto di ciò che sono le nostre abitudini fra le quattro mura domestiche. Qualche mese dopo ho sintetizzato il  mio pensiero sulla prossima probabile distopia provocata dall’abuso di tecnologia .

Ma evidentemente non sono soddisfatto e preferisco incalzare, proponendo lo stesso argomento affrontantato dalla prospettiva di una nascente tecnologia, quella così detta indossabile.

I vantaggi di questa tecnologia sono evidenti. Essa consente una iperconnessione fra indumenti. Per adesso si partirà con quelli sportivi e accessori, quali ad esempio l’orologio, gli occhiali e a breve le lenti a contatto.

In tempo reale, senza avere quelle piccole perdite di tempo dovute a l recupero dello smartphone, saremo in grado di interagire con chi ci ha scritto sui social, inviato un semplice messaggio o un’email. Useremo un semplice comando vocale  per controllare le previsioni del tempo, l’orario dei mezzi pubblici ed effettuare prenotazioni on line di voli aerei.

Tutto ciò avverrà grazie all’ausilio dello smartphone, che agirà come centralina fra gli oggetti indossati e il magico mondo del fornitore di tale tecnologia. Centinaia di server (particolari computer dedicati alla conservazione ed elaborazione dei dati) collegati fra loro da tanti cavi e tanto software conserveranno le nostre informazioni per fornircele ogni volta in cui ne abbiamo bisogno. Su essi saranno conservati i dati della nostra frequenza cardiaca durante l’allenamento o la gara. Probabilmente a breve anche la glicemia e altri parametri. Nel navigatore integrato con gli occhiali, sarà conservata la strada che abbiamo percorso e la relativa meta. Forse anche le facce delle persone che abbiamo incontrato. Tutto molto bello e soprattutto comodo.

Con molta probabilità accadrà poi che l’enorme mole dei dati raccolti fra milioni di persone sarà “centrifugata” a dovere e restituirà interessanti informazioni spendibili a caro prezzo. Se tale acquisto si trasformasse in semplici promozioni commerciali sarebbe il male minore e tutto sommato sopportabile. Ci siamo oramai abituati. Ciò che invece penso è che tutte queste informazioni potrebbero essere usate per condizionare scelte molto più delicate, come le votazioni politiche e i referendum.

Probabilmente per il popolo italico è cosa da poco, visto che ci si lascia abbindolare con molto meno, ma visto in una prospettiva più ampia, il discorso ha connotati di estrema rilevanza. Conoscere l’elettorato fino al più intimo dei dettagli e proporsi in modo allineato al suo reale modo di concepire la vita, significa entrare nelle sue grazie e manipolarlo in modo ancor più sottile e vantaggioso di come già avviene oggi.

Lo sviluppo tecnologico non va assolutamente osteggiato, ma di pari passo va creata una reale e obbiettiva coscienza tecnologica nel consumatore.

AM
Benevento, 31 agosto 2014

1 thought on “noi e la tecnologia indossabile

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