Facendo un po’ di mente locale su situazioni già vissute molte volte, cerchiamo di focalizzare l’attenzione su quando, in un grosso supermercato o lungo le vie pedonali di un centro storico cittadino, la nostra attenzione è stata per un po’ calamitata da un gazebo con delle hostess.

Molte volte questi punti di riferimento sono semi mobili, quindi si spostano con facilità da un luogo ad un altro. Spesso hanno una funzione informativa o divulgativa su determinate questioni. Alle volte appartengono ad associazioni di ricerca ed il personale di riferimento sul posto ha il compito di raccogliere soldi come forma di beneficenza verso l’associazione.

La funzione di questi punti e del personale addetto è quella di “stabilire un contatto”, quindi entrare in relazione con le persone che vi si muovono intorno per semplice passeggio o per altri 1000 motivi.

Le ragioni del contatto possono essere differenti fra di loro. C’è chi cercherà di darvi delle informazioni sulle novità del suo committente, chi cercherà di vendere qualcosa o di fissare un appuntamento per un incontro successivo in altra sede.

Questo tentativo di stabilire un contatto con persone e strutture poste in prossimità del mittente oramai sappiamo che è una prerogativa del Proximity Marketing.

Ed ecco che quindi ci troviamo difronte ad uno degli strumenti del marketing di prossimità, che si può tranquillamente includere nella categoria dei “Tradizionali”.

A supporto dell’operazione di Proximity così come l’ho descritta si possono poi avere altri strumenti quali ad esempio il sistema di Bluetooth Advertising o un bel pannello digitale ottimo per stimolare ancor di più i passanti a rivolgere l’attenzione verso il chiosco.

Francamente, fra i vari strumenti a supporto, soprattutto in concomitanza di determinati orari, quello che a mio avviso può avere maggior presa è un buon aroma di caffé che si sparge nell’aria e che invita alla degustazione gratuita sotto presso il gazebo. Quindi una campagna di Marketing di Prossimità supportata da uno strumento sensoriale, l’aroma di caffé ed il chiosco che rappresenta uno strumento visivo di tipo tradizionale.

Ma a questo punto mi preme una considerazione importante.

Così come descritta una buona operazione basata sulle tecniche del proximity marketing rende giustizia ai nuovi paradigmi del marketing che vogliono il consumatore sempre di più al centro delle attenzioni delle aziende ed i grandi punti vendita sempre più luoghi di incontro e di relazione piuttosto che contenitori di merce.

Ritengo che un uso accorto ed intelligente di strumenti anche tradizionali consenta questa transizione ed anzi agevoli il rapporto personale che da tempo oramai il nuovo approccio al marketing cerca di far capire alle aziende.

AM
Benevento, 13 ottobre 2010