Era da qualche settimana che non ci vedevamo. Riuscì a farmi sapere di volermi incontrare lasciando al falegname sotto casa un biglietto improvvisato su un pezzo di carta da imballaggio: “Un caffè al solito posto, sabato mattina all’ora dei netturbini!” Sintetica come sempre e come sempre fuori dall’ordinario. Era questo suo modo d’essere che anni fa mi fece innamorare, poi andò diversamente, ma siamo rimasti in ottimi rapporti, quasi bisognosi l’una dell’altro, pur se con vite e amori differenti.
Arrivai puntuale, respirando l’aria frizzante dell’alba, mischiata al profumo dolce dei cornetti freschi e dei caffè sfornati dai bar del quartiere. Il nostro luogo era un po’ più nascosto degli altri, non per non farci vedere, perché la nostra amicizia era risaputa da anni, ma per avere l’intimità di parlare senza interruzioni. Lo sapeva anche il proprietario del bar, che per noi aveva sempre una soluzione poco in vista. Trovarla lì mi fece capire quanto l’argomento fosse serio. Aveva già ordinato anche per me e diviso in due i due cornetti dai gusti differenti. Erano ancora fumanti nei piattini al centro del piccolo tavolo tondo. Dividere il cibo era una nostra vecchia abitudine, di quando eravamo stati fidanzati: un modo per assaggiare più gusti e sentirsi più intimi.
Quasi fosse naturale vederci, senza neanche salutarla, afferrai al volo una delle metà dei cornetti. Lei non mi diede neanche il tempo di farle domande che mi porse un foglio da lettera dicendo con tono preoccupato:
– “Leggi ad alta voce” e io lessi:

“Quando Dio ti ha creato, sono sicuro che stesse pensando a me. Per questa ragione hai mani sapienti per cacciare le mie pene e accarezzarmi la testa quando l’appoggio sul tuo grembo. Sono sicuro che prima di donarti gli occhi ha guardato i miei e intuito il loro bisogno di una nuova luce. Conoscendomi bene, per come mi aveva fatto, ti ha dato una doppia dose di pazienza e labbra affamate per farmi scappare dai pensieri più scuri. Ha per te cercato orecchie attente all’ascolto e nuove parole per tenere a bada le mie stranezze. Quando Dio ti ha creato, nel guardarmi ha pensato che non esistesse al mondo persona migliore per apprezzare la sua nuova opera e per questa ragione ci ha fatto incontrare.”

Non sapendo cosa aspettarmi chiesi ironicamente:
– “Non è dedicata a me, giusto?”
“Sempre la testa fresca tu, questa è una cosa seria!
– “Spiega!”
– “Me l’ha scritta uno che ha perso la testa per me, ma a me non interessa affatto.
– “Non dirmi che quello che mi hai presentato l’ultima volta?
– “Sì, come devo fare?
– “Scusa ma torniamo sempre ai soliti discorsi, se una persona non ti interessa, perché le dai spazio?
– “Aeh … mo lascia perdere queste cose! aiutami a capire come devo fare! Ho già provato a dirgli che non è il caso, ma questo non molla, mi porta i fiori, mi intercetta per strada e per fortuna non si fa trovare ancora sotto il portone!
– “Mhm … brutta storia, sembra che tu l’abbia proprio fulminato!
– “e non scherzare sempre! tempo fa mi ha anche regalato un bracciale che serve per dire il rosario. Ha la croce e i grani in turchese e mi ha detto di recitare le preghiere tutte le sere all’imbrunire, così è come se lo facessimo insieme!
A quel punto mi venne da ridere spontaneamente e non per prenderla in giro. Non era una novità che individuasse tipi strani, però era la prima volta di uno con un così forte credo religioso. Al ché mi venne spontaneo chiederle:
– “Scusa, ma almeno avete già fatto sesso?
– “Ma magari! Dice che va fatto solo dopo il matrimonio!
vorrei descrive la sua faccia quando mi rispose, ma non penso di riuscire a renderla a dovere e a me venne nuovamente da ridere, non tanto per le idee dell’uomo, quanto per l’incompatibilità con lei, che della libertà di vedute è stata da sempre una paladina.
– “Dai aiutami, ti prometto che nelle settimane farò la brava senza trovarmi altri tipi strani
– “Però, pensandoci bene, è bravo a scrivere. Non è niente male la letterina!
– “Ma quale scrivere, chissà a chi l’ha chiesto! Alle volte incespica anche nel parlare!
– “Va be’ dai, veniamo al problema. Lui solitamente quand’è che ti intercetta per strada?
– “Quando esco per andare a lavoro e se faccio strade differenti mi becca al rientro. Ha imparato i miei orari, si fa i conti di quello che faccio e i tempi che impiego! Per questo ho voluto vederti così presto!
– “che palle d’uomo … comunque così è più facile del previsto, perché sarà semplice per me incontrarlo.
– “Ma che vuoi fare? Mica lo vuoi minacciare o cose del genere?
– “Ma no figurati, non sono il tipo, dovresti conoscermi bene. Piuttosto ascolta quel che voglio fare …” e le raccontai sommariamente la mia idea ancora acerba, ma con buone potenzialità di riuscita.
Giunto il momento dell’imboscata, lei uscì come sempre dal portone di casa, io rimasi con aria indifferente tra i vicoli e le botteghe del centro, osservando da lontano. Poco prima che lei giungesse sul corso cittadino vidi un uomo andarle incontro. Spostai la mia traiettoria per giungere alle sue spalle e avere modo di ascoltare qualcosa e puntualmente accadde …
– “Oh ciaooo” disse lui fingendo ridicolamente sorpresa “ci siamo incontrati anche oggi, il Signore è proprio dalla nostra parte allora!
Avrei voluto attendere ancora, un po’ per punire lei nel farle sentire queste fesserie e l’avrebbe meritato. Un altro po’ perché volevo capire fin dove era capace di arrivare quel tizio, ma avevo da fare anche altro e intervenni:
– “Ciao cara, allora è lui l’amico di cui mi hai parlato in queste settimane?
– “Sì, è lui. Credo che sia ormai pronto e oggi sia il giorno più adatto, perché è il terzo sabato di un mese dispari.
– “Scusate non ho capito, cosa state dicendo … tesorooo mi spieghi?!” il poveraccio era in evidente affanno, ma il fatto che l’avesse chiamata “tesoro” mi aveva talmente infastidito che non ebbi pietà:
– “tu sei il prescelto! Per stanotte abbiamo già organizzato tutto. Ci sarà il volo al sabba e tu volerai con lei. Vi scambierete il sangue per ungere i vostri corpi morenti e divenire una sola anima in volo verso le eterne tenebre della gloria.” Erano evidenti parole a caso inventate al momento, ma l’uomo sbiancò e iniziò a indietreggiare, forse sarà stato il tono della mia voce o il tenebroso argomento evocato.
– “Ma … ma … perché io scusa … perchè proprio io … forse c’è stato un malinteso io lei la conosco appena … siamo usciti insieme solo poche volte …
– “So tutto di voi” incalzai io con aria solenne “e la tua anima gemella di purificazione ti ha riconosciuto tra mille!” poi per togliermi un dubbio precisai: “la conferma è tutta nella lettera che le hai scritto: è evidente che un dio vi abbia scelto, ma non quello che nel comune senso religioso si intende, quanto quello vero e fecondo di eternità e che stanotte conoscerai!” a quel punto era cotto e terrorizzato e gli si sciolse la lingua:
– “ma non … no … non l’ho neanche scritta io quella lettera, l’ho copiata dalle pagine di un libro … no … no … non sono io …” e scappò via gridando qualcosa, forse “aiuto”.
– “Ti avevo detto che non era in grado di scrivere certe cose!” disse lei sorniona guardandolo correre a gambe levate zigzagando tra le persone.
– “Già, avevi ragione, ma volevo esserne sicuro anche io!
– “Che te ne fai ora? … vai dalla musicista?
– “Penso di sì!
– “La ami?
– “Perché mi fai queste domande?
– “Perché sono donna!
L’abbracciai con affetto e baciai sulla tempia. Senza rispondere andai via. Sentii lei dirmi: “Grazie

AM
Benevento, 20 ottobre 2020