Aver avanti a sé un braccio robotico industriale predisposto per la modellazione tridimensionale è una sensazione di meraviglia che non si scorda facilmente. io l’ho provata visitando la sede di “Innova3D S.r.l.“. Vederlo lavorare in piena autonomia su ben sette assi per tirar fuori la sagoma di un’insegna da un enorme parallellepipedo in polistirolo è stato come vedere dal vivo Robocop prendersela con i cattivi di turno, ma piuttosto che spararli, sagomarli con delicatezza per farli diventare bravi ragazzi.

È proprio questo il passaggio che più mi ha colpito: un enorme robot che lavora con la delicatezza di un cesellatore e trasforma materiali grezzi in oggetti pronti all’uso o adatti a divenire prototipi evoluti, molto più grandi e complessi di ciò che possono attualmente produrre le stampanti tridimensionali.

E come ogni attività che collega creatività, tecnologia e informatica, l’uso di tale strumentazione ha un campo di uso e di sperimentazioni dai confini inesistenti come può essere solo un’enorme prateria tutta da scoprire. Si può passare con rapidità dalla realizzazione di statue ad elementi architettonici, come ad esempi travi, colonne, archi. Costruire allestimenti per stand o meno complesse forme adatte ad essere rivestite da altri materiali. Ma soprattutto poter gestire a costi ridotti, la prototipazione sperimentale di oggetti, siano essi grandi o piccoli.

È solo una questione di creatività

AM
Benevento, 30 ottobre 2014