Profuma di nuvole e vento di mare. Di lei avevo sentito parlare tante volte, fin quando quel giorno le parlai per la prima volta. Sorridente si fermò chiedendo di me tra la folla allibita. In quel momento ero distratto. Come sempre indaffarato a osservare e domandare, magari scrivere o prendere appunti. Nel tempo fino ad allora trascorso, in ogni racconto ascoltato lei aveva sfumature differenti, ma tutte corrispondenti. Vederla è però un’altra storia. Toglie il fiato per poi restituirlo con tale energia da non avere quasi la sensazione di saperlo usare tutto. Seduti e vicini abbiamo parlato illuminati da un pallido Sole invernale.
Mi ha chiesto se volessi conservare ricordi di questo giorno, come se non sapesse che sia impossibile, ma a me l’ha realmente concesso. Quando finalmente ho finito le domande mi ha preso in braccio, mentre intorno si è aperto un varco tra persone e sorrisi.
Emozionato e confuso, ho avuto poco tempo per guardarmi intorno l’ultima volta.

-“Come sarà?” le chiesto prima che mi lasciasse andare.

-“Sarà più veloce di quanto adesso immagini e un giorno, quando lo capirai anche tu, ti ricorderai di questo momento”.

– “E perché oggi?” chiedo, ma il vento ha ripreso a sostenere il suo passo verso luoghi lontani, mentre io sto scivolando dolcemente verso nuove voci di persone felici come girasoli illuminati dal tramonto.

AM

Benevento, 6 febbraio 2021