Quando nell’oramai lontano settembre del 2009 catalogai gli strumenti del marketing di prossimità, feci rientrare R.F.Id. Fra quelli che necessitano di un terminale per funzionare.

All’epoca, pur se la tecnologia esisteva già da tempo, il suo uso su vasta scala era ancora in una fase molto embrionale. Oggi a distanza di poco più 2 anni, che come ben si sa per la tecnologia rappresenta un arco di tempo molto ampio, c’è stata una rapida estensione dei possibili campi di applicazione di questo genere di comunicazione.

È solo di pochi giorni fa il mio articolo in cui parlo uso di tale tecnologia per integrare e far comunicare le fiches con i tavoli da poker durante i tornei live.

Ma di esempi se ne potrebbero fare una miriade. Google ha per esempio lanciato il servizio “Wallet” per i pagamenti. Su alcune linee di tram di Milano è stato avviata la sperimentazione per il pagamento dei biglietti tramite tecnologia di tipo NFC.

Come sempre il cardine o trait d’union che consente la comunicazione sono i moderni telefoni. Molti produttori inseriscono al loro interno un ricetrasmettitore NFC. La società Inside Secure ha addirittura sviluppato SIM i MICROSIM con al loro interno la tecnologia NFC, in questo modo tutti i telefoni possono svolgere da intermediari per transazioni di dati basati su tale sistema
Di tutto ciò se ne avvantaggerà sicuramente il marketing, che avrà a sua disposizione un nuovo e performante strumento per stabilire relazioni one-to-one con il proprio target.

Rivendo oggi la mia lista, penso che ebbi un buon intuito nella sua stesura. Oggi mi sento solo di dire che, poiché il raggio di azione fra i due sistemi di ricetrasmissione è di circa 10 centimetri, posso considerare i sistemi di tipo NFC come strumenti di “prossimità estrema”, di gran lunga inferiore al bluetooth, la cui portata reale superava i 30/40 metri nei sistemi più performanti.

AM
Benevento, 18 novembre 2011

1 thought on “Near Field Communication ovvero strumenti di estrema prossimità

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