notturno di luna e giardinetti

Persone a me care, che ben hanno inquadrato la mia particolare caratteristica di attirare individui strani più di me, mi ricordano spesso di non girovagare troppo da solo e soprattutto usare la via più breve per ritirarmi. Seguire i sentieri meno battuti è però più forte di me. Così, qualche giorno fa, il Caso ha voluto farmi incontrare un tizio che definirei niente male in quanto a svalvolatura. Lui era seduto su una panchina al centro di un vialetto malmesso, che attraversa uno dei tanti giardinetti urabani semi abbandonati e carichi di piccola immondizia da spuntino veloce. Accanto a sé aveva una borsa a forma di cubo gigante, simile a quella che usano per le consegne di cibo a domicilio, ma nelle vicinanze non c’erano né bici e né motorini. Mentre mi stavo avvicinando ho iniziato a vederlo agitarsi, ma non in modo eccessivo. Ho provato a fare finta di nulla, ma quando sono arrivato a pochi metri da lui ha alzato la mano in segno di stop e con veemenza mi ha intimato di fermarmi qualora usassi profumi, perché a lui generano una reazione allergica e sarebbe stato male con bruciori su tutto il corpo. Sì consideri che eravamo all’aperto e di certo non gli sarei passato strusciandomi addosso. Per tranquillizzarlo gli ho così detto di non preoccuparsi, perché era da una settimana che non mi lavavo. Mi ha guardato in modo più strano di quanto io probabilmente stessi guardando lui, ma non ha avuto la prontezza di controbattere e così l’ho passata liscia, continuando a camminare con aria indifferente.

AM
Benevento, 5 luglio 2022