Nel bene e nel male

Può solo un nome evocare tanto? imprigionare pensieri, dettare il pulsare nel petto e far sentire lo stomaco arrendersi alla mancanza? Sì, può farlo e imperterrito continuare fino al prossimo cenno di presenza, che induce la gola a deglutire in un riflesso condizionato, gli occhi chiudersi per un istante mentre i polmoni inspirano come dopo una lunga apnea.

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Afonia

Imparai a inventare e scrivere storie perché le emozioni non diventavano parole per uscire dalla bocca, piuttosto mi rendevano afono

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Rosso cadmio

Seppur ancora bimbo, capii che non era una cosa buona, ma capii anche che non era colpa mia se non sorridevo come gli altri o non piangevo quando mi lasciavano all’asilo, non avevo paura del buio e non ero contento a Natale

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Ocra

Mi sono visto di spalle che partivo. Non ero né giovane e né vecchio, solo molto stanco. Quelle volta, per la prima volta, sarei voluto rimanere sul terrazzo di casa per godere il fresco gentile sparso la sera dalla tarda primavera, spillando un po’ di profumo …

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La gentilezza

E così, tutto quel che un tempo era ora non è più. Non sei più tu e non sono più io. Quel che ci accumunava è svanito. Forse consumato dal tempo, forse logorato dalle distrazioni, dagli impegni di lavoro, da passioni differenti, sopraggiunte con l’età. Siamo distanti, seppur vicini. Siamo seduti accanto, ma non ci comprendiamo,

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qui e adesso

Lasciarmi fluire era la soluzione: prendere quel che di buono sarebbe arrivato, ponendo attenzione solo sul “qui e adesso” di ogni incontro

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la fioraia

Da ragazzino non avevo tanti soldi da gestire e il giorno dopo le ricorrenze comandate i fiori costavano sempre un po’ in meno

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la punizione divina

Le anziane del paese l’avevano prevista. Avevano letto nella forme e colore delle ossa di pollo bruciate nella brace e interpretato i dolori alle ossa dei mattini precedenti. Quel pomeriggio sarebbe arrivata …

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