Può un’automobile caratterizzare il ricordo di un’intera estate?

A me è successo. La macchina è quella in foto e non era neanche mia.

Ora ti racconto.

Per le ferie estive di quell’anno, eravamo partiti in due con zaini e biglietti aerei di sola andata per Parigi, dove restammo per ben nove giorni, dormendo su uno striminzito letto a una piazza e mezza, posto al centro di una stanza poco più grande, nel mezzo di un’estate torrida e senza pioggia.

Da tutte le finestre aperte, che affacciavano nel profondo cortile interno all’albergo, di notte uscivano gli ululati di chi faceva allammore, mentre le lenzuola inzuppate di sudore divenivano una seconda pelle.

L’ultima mattina noleggiammo la macchina più economica tra quelle disponibili, francese anche lei e con finiture di sedili e cruscotto così economiche, che mi fecero rimpiangere il letto parigino.

Di climatizzatore neanche a parlarne. Tutte le volte che scesi lottai con la fintissima pelle dei seggiolini: non voleva mai farmi andare via continuava a tenermi incollato a sé.

Visitammo Mont St Michel, Saint Malò e la Bretagna, per poi scendere verso sud seguendo il classico itinerario dei castelli sulla Loira.

Attraversammo montagne, colline, immense valli caratterizzate da paesi da cento anime, enormi campi di lavanda, vitigni bassi alle ginocchia.

Ci imbattemmo in raduni di mongolfiere e produzioni artigianali di cidro di mele.

A questo punto penserai che l’auto di cui ti ho accennato all’inizio sia quella noleggiata, ma ti sbagli, ancora non è entrata in scena.

La incontrammo a Cannes, dove restituì l’auto a noleggio, perché avevamo appuntamento con altri scappati di casa come noi.

Stemmo qualche giorno tutti insieme girovagando lungo la Costa Azzurra, fin quando venne il brutto momento del rientro.

Nell’auto che vedete in foto ci infilammo in quattro più i bagagli.

Gli ammortizzatori si abbassarono creando un utile effetto suolo durante il viaggio.

Ne approfittò il conducente che tenne tutto il tempo il piede a tavoletta con una media oraria che oggi sarebbe da ritiro immediato della patente.

Ahh … quasi scordavo: tutti i bagagli che non riuscimmo a caricare con noi, li lasciammo ad altri amici, che furono anche costretti a spenderli dalle camere per caricarli in auto.

P.S.: i ragazzi con cui feci il viaggio di ritorno spesso li incontro ancora.

AM
Benevento, 2 ottobre 2024