Partimmo in due, usando un furgone aziendale ricevuto in prestito. A bordo caricammo due zaini e la chitarra.

Qualche ora dopo deviammo il percorso per raccogliere un terzo individuo, con cui non avevamo mai viaggiato insieme.

La destinazione finale era la presentazione in parallelo di due libri di autori locali, in una città del Sud, introdotta da una nostra breve performance in stile trobadorico con narrazione accompagnata da musica.

Sappiamo però che il Sud ha un mare che chiama in continuazione e nessuno di noi tre ha l’abitudine a resistere alle tentazioni.

La prima sosta seria fu caratterizzata da un’importante deviazione dall’itinerario più veloce e interamente dedicata al bagnetto nel Mediterraneo, un po’ di Sole per asciugarci e un semplice ma gustoso pasto a base di pasta e frutti di mare.

Nel frattempo iniziarono ad arrivare le prime telefonate di chi ci attendeva a destinazione.

– “Tutto bene, siamo in viaggio!

poi la doccia rilassante, il caffè corroborante e nuovamente in auto.

Lungo la strada arrivarono altre chiamate e usai “l’intenso traffico” come scusante per il ritardo.

Giunti finalmente a destinazione, aprendo le finestre del B&B mi accorsi di quanto fosse stridente il confronto tra l’eleganza dell’alloggio e il quartiere in cui si trovava, ma avevamo pagato in anticipo, non conveniva scappare.

Il bello stava per arrivare, mentre le telefonate cariche di ansia continuavano a tenerci compagnia.

Il primo di noi era alle prese con la doccia pre evento, io provai la chitarra per sgranchire le dita gonfie di mare, sale e caldo. Una delle corde decise di abbandonarci proprio in quel momento, con un lamento così acuto, da essere sentito anche sotto l’acqua scrosciante.

Si è rotta, vero?

Confessai l’accaduto durante l’ennesima telefonata e questa volta l’ospite volle essere presente a tutte le fasi successive per tenerci sotto controllo.

La prima nuova corda che montai, si ruppe al primo tocco, per fortuna eravamo ancora al negozio.

Arrivammo in libreria con poco ritardo, quasi in anticipo rispetto ai dilatati tempi del Sud.

La serata andò più che bene, ma il colpo di teatro avvenne durante la cena, in cui demmo sfoggio di tutta la nostra barmica natura, ricompensata da un importante invito: la sera seguente fummo ospiti in una preziosa villa sul mare, la cui vista la potete osservare in foto.

Il resto della breve fuga dalla quotidianità lo trascorremmo visitando luoghi, paesi e osterie della zona e i luoghi più reconditi delle nostre anime.

Durante il viaggio di rientro nessuno ebbe la forza di parlare, occupato nel metabolizzare un breve periodo di vita in cui ogni giorno ne valse tre.

Come ho scritto all’inizio, partimmo in due e raccogliemmo il terzo lungo il cammino.

Da quel giorno, ogni volta che viaggiamo, siamo sempre in tre.

AM

Benevento, 7 ottobre 2024