Leggendo sul web e parlando con tecnici esperti del settore, ho notato che nella maggior parte dei casi la tecnologia R.F.Id. È spesso associata e rappresentata in contesti industriali di profilo medio alto. Per tenere traccia della produzione, della spedizione, del magazzino … e così via discorrendo.

Tutto vero per carità però, dal mio punto di vista, tale rappresentazione poco invoglia le aziende di taglio minore ad adottare tale tecnologia e quindi se ne limita l’espansione.

E si, perché come ben sappiamo la vera innovazione è quando la tecnologia è per tutti.
Tanto per fare un esempio banale si può far mente locale sui telefoni cellulari. Per circa dieci anni hanno rappresentato lo status symbol di pochi fortunati e per circa dieci anni hanno svolto le semplice funzione di telefonare ed essere rintracciabile solo in alcune aree coperte dal segnale.
Successivamente hanno iniziato a diffondersi e le loro funzionalità ed i servizi pensati per essi si sono evoluti in modo esponenziale fino a consentirci di avere oggi fra le mani telefoni la cui potenza di calcolo è superiore a quella dei pc laptop di pochi anni fa..

Torniamo ora sulla tecnologia R.F.Id.
Mi chiedo in quanti siano a conoscenza che per produrre un badge dotato di tale tecnologia è sufficiente un’apposita stampante collegata ad un personal computer e che i lettori R.F.Id. hanno costi abbordabili.

Detto ciò vediamo qualche semplice esempio di uso concreto che non sia il solito sistema di tracciamento di prodotti all’interno di un magazzino della GDO.

Immaginiamo d’avere un’agenzia di servizi pubblicitari, localizzata in una delle tante piccole città di provincia. Come spesso accade, soprattutto in perdio poco floridi come quello che stiamo attraversando, ci si impegna in attività che possono essere anche lievemente marginali rispetto al core business.

Giunge l’occasione di organizzare un piccolo convegno per conto di un ente pubblico o di un ordine professionale.
A questo punto potrebbe scattare l’idea felice, che lascerebbe un segno positivo in tutti i partecipanti.
Invece del solito invito, si potrebbe accludere un cartoncino personalizzato graficamente, su cui è stato anche stampato un tag R.F.Id. specifico.
Il risultato?

Chiunque ha partecipato almeno una volta nella vita ad un piccolo o grande congresso sa che la fase iniziale è spesso lunga e noiosa. Ci si deve autenticare per ricevere il lasciapassare e spesso c’è un bel po’ di fila da fare.
Con l’R.F.Id. personalizzato la coda non ci sarebbe e lo stesso tesserino potrebbe fungere da lasciapassare.

Ahimè è vero, non si avrebbe la possibilità di tentare l’approccio con le belle signorine dell’accettazione, ma il tempo recuperato per non aver fatto la fila lo si potrebbe comunque sfruttare per conoscere nuove colleghe.

Fin’ora sembra tutto positivo, ma i costi?

Come detto precedentemente, a differenza di quanto si possa immaginare, sono gestibili anche da piccole agenzie.

Per avere un’idea di prezzo è sufficiente qualche piccola ricerca sul web, partendo da questa che vi ho preimpostato: “stampanti e lettori rfid”.

Per il resto, come spesso dico, è solo questione di fantasia ed inventiva.

AM
Benevento, 29 giugno 2012