Poter parlare di marketing con persone competenti, oltre ad essere sempre un grande piacere è una notevole fonte di spunto ed ispirazione.

Da questa breve premessa ben si capisce l’origine dell’articolo che stai leggendo.
Gli Atmospherics di Kotler! mi hanno subito fatto notare quando ho accennato alla mia catalogazione sugli strumenti sensoriali legati alle tecniche di Proximity Marketing.

Lì per lì non ho fatto obiezioni, effettivamente sembrava che la mia idea non fosse altro che un copia di quanto ha già detto qualche anno fa da un maestro del settore. Non ero pienamente convinto, ma non avevo un quadro generale della situazione bendefinito.

Così, dopo aver rianalizzato gli Atmospherics sono tornato sull’argomento.

Secondo Kotler:
l’atmosfera è il frutto dello sforzo di progettare ambienti di acquisto tali da produrre effetti emozionali specifici nell’acquirente per accrescere le probabilità di acquisto.

Egli quindi intende gli agenti o ambienti che stimolano i sensi, degli strumenti che agevolano più o meno inconsciamente la predisposizione degli individui ad intrattenere rapporti di tipo profittevole.

Ma il Proximity Marketing non va inteso come vendita, esso deve intendersi come tecnica di contatto. Questo è il nodo della questione. Le tecniche e gli strumenti del Marketing di Prossimità servono a “stabilire un contatto”, una relazione. Essi devono far in modo che un individuo sia indotto a recarsi presso il punto che a noi interessa e che presumibilmente sia anche la fonte, origine o sede dello strumento di prossimità utilizzato per stabilire il contatto.

Esso può essere la vetrina, la cui sede naturale è il negozio oppure può essere un cartello di prossimità, che ci indica la pizzeria più vicina. Poi una volta giunti in pizzeria entreranno in azione gli Atmospherics individuati da Kotler, ma prima, quand’ancora il nostro target è in giro per strada, il buon profumo di fiori freschi, l’ambiente accogliente con colori rilassanti o le luci in penombra per creare intimità, non possono svolgere la loro azione in quanto l’ambiente è vuoto di potenziali clienti.

Quando qualche anno fa scrissi in merito agli odori usati come strumenti di proximity marketing, lo feci ben sottolineando la loro forza attrattiva che agisce esternamente al locale e non all’interno e lo stesso discorso vale per tutti gli strumenti di Proximity Marketing che agiscono a livello sensoriale.

AM
Benevento, 23 settembre 2012

1 thought on “il marketing di prossimità e gli atmospherics di Kotler

  1. Ciao Alfredo, con questo articolo hai addirittura tirato in ballo Kotler.

    Fai attenzione, fino ad ora sei stato abile nel trattare i tuoi argomenti, non perdere l’equilibrio che hai dimostrato perché perderesti immediatamente di credibilità.

    Continua così in bocca al lupo.

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