Il momento più lungo in assoluto è la scrittura. Io sono abbastanza lento. Un po’ perché scrivo per diletto, ritagliando brevi spazi di tempo al lavoro e un altro po’, perché ho bisogno di vestire i panni di ogni personaggio rappresentato. L’immersione richiede l’ascolto di chilometri musica, la visione di interi litri di quadri e foto, chilogrammi di camminate e stravaganti domande ad amici e parenti.