La pubblicità che non si vede
La pubblicità che non si vede
La pubblicità che non si vede

Rubo il titolo per l’articolo ad una recente indagine condotta dal Politecnico di Milano (MIP) e Mimesi S.r.l.
Non voglio però partire da dove sono giunte le loro ricerche, ma da qualche decennio prima, senza entrare nella storia, ma semplicemente portare a galla vecchi ricordi per valutare, in base ad eventi di vita vissuta, come si è trasformato l’approccio a determinati meccanismi decisionali.

Sono nato e tutt’oggi vivo in una piccola e storica cittadina di provincia, caratteristiche fondamentali per contestualizzare quel che sto per raccontarvi.
Quand’ero poco più che bambino, in compagnia dei nonni giravo i vicoli e le piazzette che compongono il quartiere e quando all’approssimarsi della bella stagione il sole calava sull’orizzonte, i suoi ultimi raggi poco più che tiepidi si incuneavano tra i palazzotti dove la maggior parte delle abitazioni erano grosse stanze fronte strada.
Era il segnale che la giornata stava per finire e le persone, piuttosto che rinchiudersi nelle case, spostavano fuori dall’uscio le sedie ed avviavano sane conversazioni mentre i figli, piuttosto che rimbambirsi con i videogames, tiravano calci ad un pallone o si cappottavano su sgangherate carriole dalle ruote metalliche.

I discorsi dei grandi non erano sempre impegnati, ma nella maggior parte dei casi rappresentavano ‘spaccati’ ed esperienze di vita quotidiana propria e altrui.
Ed in quei discorsi, condotti per lo più in dialetto, ci trovavi tutto ciò che oggi ricerchiamo in un forum di discussione o su un blog: consigli. Si perché fateci caso, la maggior parte delle persone che frequenta tali ambienti digitali lo fa per ottenere informazioni basate su esperienze reali ed è lo stesso motivo per cui i Blog gestiti da persone competenti sono ancora aperti e non risentono della concorrenza dei Social Network, anzi spesso proprio da questi giungono i visitatori che seguono i link segnalati come interessanti da altri utenti.

Facebook e Twitter in primis, che sembravano essere le principali mannaie della decapitazione e morte dei blog (vedi ad esempio il caso Splinder in Italia) hanno invece delineato una profonda linea di demarcazione: da un lato i professionisti che oggi hanno reso ancora più validi ed autorevoli i loro esperimenti iniziali ed all’altro tutti gli altri che hanno preferito spostarsi sui Social Network.

E qui giungiamo ai risultati della ricerca di cui vi ho accennato all’inizio e da cui trae spunto il titolo dell’articolo, che vi sintetizzo in elenco:

  • 8 milioni di consumatori italiani hanno dichiarato di modificare le proprie decisioni di acquisto in base alle informazioni recuperate attraverso i social media;
  • 15 milioni si fidano pienamente dei giudizi su prodotti e servizi riportati da blog e forum;
  • Circa 12 milioni di italiani si fidano delle informazioni riportate sui social network;
  • circa 10 milioni hanno dichiarato di cercare ulteriori informazioni online sui prodotti che vedono pubblicizzati attraverso i media tradizionali (stampa, radio e tv).

Il ricorso ai diversi media da parte del consumatore appare fortemente legato alla categoria merceologica oggetto del processo d’acquisto:

  • L’alimentazione per l’infanzia registra un ricorso sistematico a tutti i media – nuovi e tradizionali – evidenziando un grande sforzo, da parte dei consumatori interessati, nella ricerca di quante più informazioni possibili;
  • I consumatori di alimenti salutistici dichiarano un forte livello di fiducia nelle informazioni riportate da forum e blog (oltre il 30% del campione dichiara un livello di fiducia alto o totale), e superiore a quello dei media generalisti e dei siti delle aziende produttrici;
  • Per i servizi bancari il consumatore tende ad affidarsi ai siti aziendali per raccogliere informazioni e dettagli, soprattutto per quanto riguarda i conti correnti;
  • Nel mondo degli apparati mobile (cellulari, smartphone e tablet), la rete è invece diventata il principale canale informativo, con una prevalenza per i forum e i blog.

Per maggiori informazioni sulla ricerca vi consiglio questo link diretto al sito del Politecnico e casomai richiedere gli atti del Convegno: http://www.mip.polimi.it/mip/it/globals/news/atti-pubblicita.html

In buona sostanza: Se avete un prodotto o servizio da promuovere piuttosto che dilapidare soldi in acquisto di parole chiave per campagne promozionali sul web, fate due conti e contattate qualche brava blogger, saprà creare il giusto articolo adatto alle vostre esigenze.

AM
Benevento, 16 giugno 2012