Forse fu quella strana abitudine del vederci, che ci fece scordare il motivo stesso degli incontri. Non so ancora dire se iniziarono per caso, per desiderio di uno o di entrambi o per volere divino. Però ricordo bene quando e dove tutto ebbe inizio: all’imbrunire di ogni sera, lungo il percorso sterrato accanto al nostro fiume, che a quell’ora sale col suo odore umido a impregnare i capelli e il tessuto dei vestiti.

Fosti tu per prima a salutare. Con un semplice “ciao”, ricco del sorriso e la naturale dolcezza con cui mi guardi ora, mi tirasti giù dal mio mondo sulle nuvole. Una parola simile a un salto oltre il comune pensare del paese, i progetti delle nostre famiglie e la stanchezza di una giornata simile alle tante già trascorse e a quelle future.

Sai bene che a quel tempo parlavo poco e quel po’ neanche si capiva, così preferivo lavorare fino a non avere più la forza per stare in piedi.

Ora sorridi perché mi ricordi quasi immobile davanti a te, mentre riempivi l’aria di suoni e parole: non essere severa, erano le prime volte che parlavo con una ragazza.

Poi iniziammo a parlare di viaggi in posti mai visti e del mare, di cui avevamo solo sentito parlare. Così, in un giorno qualunque, mentre il Sole poggiava i suoi ultimi raggi sulle increspature della corrente, decidemmo di partire. Avevamo i soldi per un solo posto sulla corriera e viaggiasti tutto il tempo sulle mie gambe, addolcendo col sorriso le brutte intenzioni dei controllori. Il giorno dopo lo trascorremmo sulla nostra prima spiaggia e giorno seguente su un’altra e poi un’altra ancora. Le panche delle stazioni divennero i nostri letti e le cucine delle osterie, i panettieri, i rigattieri i nostri datori di lavoro, fin quando non capimmo come vivere del nostro viaggiare.

Ma adesso, che la mia barba è tutta bianca, così come i tuoi lunghi capelli, adesso che il nostro passo è lento come i nostri pensieri e le primavere in divenire saranno meno di quelle trascorse, solo adesso mi accorgo di non averti mai chiesto: vuoi arricchire per sempre le stagioni finché le nostre rughe diventeranno una sola?

AM
Benevento, 14 ottonbe 2018